Leggi l’articolo sull’introduzione alla lingua ebraica L’ebraico attraverso i secoli: introduzione alla lingua biblica
L'episodio biblico
L’arca di Noè è uno degli episodi raccontati nella Bibbia più famoso. Insieme alla storia di Mosè, è conosciuto da tutti, sia da coloro che credono in Dio che da coloro che non credono.
In questo racconto tuttavia, sono presenti molti riferimenti alla figura di Gesù, alla sua venuta sulla terra, alla sua morte per il pagamento dei nostri peccati ed alla sua resurrezione per donarci vita eterna (Romani 10:9-10).
In questo studio, analizziamo solamente una porzione di tutto il racconto del diluvio, in particolare i seguenti versetti
Genesi 8:7-87 e mandò fuori il corvo, il quale uscì, andando e tornando, finché le acque furono prosciugate sulla terra. 8 Poi mandò fuori la colomba per vedere se le acque fossero diminuite sulla superficie della terra.
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Sebbene per cultura o per abitudine, si crede che il primo animale mandato fuori dall’arca fosse la colomba, leggiamo che il primo animale ad essere mandato fuori fu il corvo.
Ci sono quindi tre figure che compaiono, in ordine:
- Noè
- Il corvo
- La colomba
Noè
Dai racconti biblici sappiamo poco di Noè, ma in qualche modo tutti noi gli dobbiamo la vita perché è attraverso di lui che tutto il genere umano ha avuto seguito.
In un momento in cui l’intera Terra era dominata dall’immoralità, Dio si prefissò di sterminare il genere umano e tutti gli esseri viventi per estirpare il male.
Genesi 6:5-75 Il SIGNORE vide che la malvagità degli uomini era grande sulla terra e che il loro cuore concepiva soltanto disegni malvagi in ogni tempo. 6 Il SIGNORE si pentì d'aver fatto l'uomo sulla terra, e se ne addolorò in cuor suo. 7 E il SIGNORE disse: "Io sterminerò dalla faccia della terra l'uomo che ho creato: dall'uomo al bestiame, ai rettili, agli uccelli dei cieli; perché mi pento di averli fatti".
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Tuttavia, tra tutti gli abitanti della terra, Noè si distingue.
Nel due versetti che seguono, la Bibbia ci spiega perché, tra tutti, Noè fu risparmiato, e con lui la sua famiglia.
Genesi 6:8-98 Ma Noè trovò grazia agli occhi del SIGNORE.
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9 Questa è la posterità di Noè.
Noè fu uomo giusto, integro, ai suoi tempi; Noè camminò con Dio.
2 Pietro 2:5se non risparmiò il mondo antico ma salvò, con altre sette persone, Noè, predicatore di giustizia, quando mandò il diluvio su un mondo di empi;
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Analisi del nome "Noè"
Il nome Noè in ebraico è
נֹחַ (Noach): riposo
Strong's Concordance 5146
Questo nome deriva dal verbo ebraico
נוּחַ (nuach): riposare
Strong's Concordance 5117
La parola
La parola ebraica per Noè è נֹחַ, composta dalle lettere
Simbolo | Lettera |
נ | nun |
ח | het |
Ebraico antico
Queste lettere, nell’ebraico antico, sono rispettivamente
Simbolo | Forma | Significato |
N | seme | continuare, erede, figlio |
X | muro, parete della tenda | dividere, metà |
Significato
Il nome di Noè ci parla sì del riposo, ma ci dice anche che per essere nel riposo ci sarà una divisione della discendenza dell’uomo.
Questo si collega a quanto scritto in
Ebrei 4:1-81 Stiamo dunque attenti: la promessa di entrare nel suo riposo è ancora valida e nessuno di voi deve pensare di esserne escluso. 2 Poiché a noi come a loro è stata annunciata una buona notizia; a loro però la parola della predicazione non giovò a nulla non essendo stata assimilata per fede da quelli che l'avevano ascoltata. 3 Noi che abbiamo creduto, infatti, entriamo in quel riposo, come Dio ha detto:
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"Così giurai nella mia ira:
"Non entreranno nel mio riposo!""
E così disse, benché le sue opere fossero terminate fin dalla creazione del mondo. 4 Infatti, in qualche luogo, a proposito del settimo giorno, è detto così:
"Dio si riposò il settimo giorno da tutte le sue opere";
5 e di nuovo nel medesimo passo:
"Non entreranno nel mio riposo!"
6 Poiché risulta che alcuni devono entrarci, e quelli ai quali la buona notizia fu prima annunciata non vi entrarono a motivo della loro disubbidienza, 7 Dio stabilisce di nuovo un giorno - oggi - dicendo per mezzo di Davide, dopo tanto tempo, come si è detto prima:
"Oggi, se udite la sua voce,
non indurite i vostri cuori!"
8 Infatti, se Giosuè avesse dato loro il riposo, Dio non parlerebbe ancora d'un altro giorno.
Vedremo a breve cosa sarà questa divisione.
Corvo
La parola
La parola ebraica per corvo è עֹרֵב, composta dalle lettere
Simbolo | Lettera |
ע | ayin |
ר | resh |
ב | bet |
Ebraico antico
Queste lettere, nell’ebraico antico, sono rispettivamente
Simbolo | Forma | Significato |
[ | occhio | vedere, guardare, conoscere |
R | testa | testa, primo, cima, inizio |
B | tenda | famiglia, casa |
Significato
La parola “corvo” ci parla dell’attitudine instabile dell’uomo il quale si appassiona e si ferma (mette la tenda) ovunque cada l’occhio.
Questa parola è legata alla natura umana dell’uomo che è guidato dai suoi sensi e trova “riposo” nelle cose che li soddisfano.
Il fatto che il corvo “andasse e tornasse” finché le acque erano sulla terra indica la continua ricerca dell’uomo di qualcosa di meglio di ciò che già ha.
Colomba
La parola
La parola ebraica per colomba è יוֹנָה, composta dalle lettere
Simbolo | Lettera |
י | yod |
ו | waw |
נ | nun |
ה | he |
Ebraico antico
Queste lettere, nell’ebraico antico, sono rispettivamente
Simbolo | Forma | Significato |
Y | mano e braccio | mano, lavorare |
W | piolo | aggiungere, rendere stabile |
N | seme | continuare, erede, figlio |
H | uomo con le braccia alzate | guardare, rivelare, respiro |
Significato
La parola “colomba” ci parla di un braccio con un piolo che rivelerà la discendenza.
È facile quindi capire che si sta parlando del sacrificio di Gesù, il cui sacrificio sarà ciò che rivela una nuova discendenza.
2 Corinzi 5:17Se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate: ecco, sono diventate nuove.
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Il sacrificio di Cristo rivelato
Ricapitolando, abbiamo visto che
- Noè rappresenta un riposo in cui si entra con una divisione della discendenza
- Il corvo rappresenta la natura umana dell’uomo
- La colomba rappresenta il sacrificio di Cristo come indicatore della nuova nascita.
Mettendo insieme tutto questo, vediamo che già in Genesi 6 Dio ha indicato la condizione spirituale dell’uomo ed il modo in cui Egli stesso avrebbe posto rimedio.
L’uomo, dopo la caduta avvenuta per mezzo del peccato di Adamo ed Eva, ha fondato la sua vita sul soddisfare i suoi sensi (questo è il corvo). Perciò, Dio ha dovuto ristabilire il riposo per l’uomo, ma questo riposo sarebbe stato accessibile solamente se ci fosse stata per l’uomo una separazione dalla sua natura (questo è Noè). La soluzione alla separazione della sua natura sarebbe stata possibile attraverso una “mano forata” (questa è la colomba). Ecco quindi che la divisione è quella che è stata generata con la resurrezione di Gesù, che ha diviso il genere umano due specie:
- creature di Dio (chi non crede nella morte e resurrezione di Gesù)
- figli di Dio (chi invece ci ha creduto ed ha realizzato la nuova nascita).
Il ritorno di Cristo annunciato
Se da un lato queste tre figure, Noè, il corvo e la colomba, ci parlano del sacrificio di Cristo, dall’altra parte la colomba, profezia della nuova nascita, è anche profezia delle volte in cui Cristo avrebbe lasciato il cielo.
Come la colomba lascia l’arca tre volte, e solo due volte ne ritorna, così è di Cristo che lascia il cielo e ne ritorna.
1° uscita
Cristo lascia il cielo e viene sulla terra
1° rientro
Cristo torna in cielo dopo la resurrezione
2° uscita
Cristo lascia il cielo prima dei sette anni e si ferma nell’aria
2° rientro
Cristo torna in cielo con la chiesa (la colomba che torna con l’ulivo)
3° uscita
Cristo lascia il cielo e torna sulla terra per instaurare il regno millenale